mercoledì 28 marzo 2012

DocuMetal




Metal: A Headbanger's Journey (2005):
l'autore è Sam Dunn che ha portato il "fenomeno dell'Heavy Metal" come tesi della sua laurea in antropologia. Si può gustare molto piacevolmente ed è indicato anche ai neofiti o ai curiosi dato che tocca l'argomento dalle origini alle sue più recenti evoluzioni, in tutte le sue sfaccettature. Innumerevoli interviste ai protagonisti del racconto, prodighi di succosi aneddoti. Se siete nuovi preparate il block notes.

Global Metal (2008):
è sempre lo stesso regista appassionato di prima ad uscire con il suo secondo lavoro. In questo caso, come suggerisce il titolo, si tratta di analizzare la diffusione planetaria del Metal, incontrando anche realtà inaspettabili in Paesi "difficili". Buon lavoro ma non ai livelli del precedente.

Iron Maiden: Flight 666 (2009):
ancora lui. E' l'inizio della svolta per Sam visto che inizierà importanti collaborazioni con importanti band come i Maiden in questo caso (fra l'altro è uscito oggi o ieri "En Vivo!", altro DVD filmato da lui durante un loro concerto in Cile), Joe Bonamassa, Rush e Motorhead. In questo caso si parla di riprese on e off stage della band britannica durante il loro Somewhere Back In Time World Tour del 2008. Niente di esaltante secondo me.

God Bless Ozzy Osbourne (2011):
è prodotto dal figlio del Mad Man (e questo mi aveva fatto sentire subito puzza di bruciato, forse a torto) e vuole raccontare la storia del Prince of Darkness dalle origini con i Black Sabbath allo stato attuale. Pensavo peggio, ma non dà molte informazioni se uno ha già letto "I Am Ozzy" (2010); altrimenti, via di pop corn.

Heavy Metal Britannia (2010):
si tratta di uno speciale della BBC che documenta e ostenta solo ciò (e non è poco in effetti) che il Regno Unito ha potuto donare al movimento. Oltre ovviamente a comprendere gli artisti citati poco fa, ampio spazio anche a Deep Purple, Lemmy, Judas Priest, Biff Byford,... Non male, ma il puro campanilismo non aiuta a descrivere pienamente qualcosa che ha comunque avuto origine, sviluppo, maturità ed evoluzione in modo enorme anche dall'altra parte dell'Atlantico.

Lemmy (2010):
ritratto di Sua Maestà mai lungo abbastanza (nonostante le quasi 2 ore). Premere PLAY e iniziare vedendolo trafficare in cucina per farsi da mangiare è il migliore inizio che si potesse richiedere. Leggenda che respira, icona vivente, artista inossidabile, paladino incorruttibile del Rock 'n' Roll,... Fate conoscere Lemmy ai vostri bambini.

The Decline of Western Civilization Part II: the Metal Years (1988):
in questo caso il tutto è visto praticamente con gli stessi occhi dei documentaristi che riprendono i leoni in Africa. Al posto dei baobab della savana ci sono le palme e le luci di LA, capitale mondiale di allora dell'Hair Metal (quindi stiamo restringendo di molto il campo). Pur apprezzando molto il tuffo nel passato, attraverso modi e costumi che ti circondano dal video, credo che alcune scene e situazioni siano palesemente riprese sotto una particolare luce per dare seguito al filo logico di chi narra. Storica la scena di Chris Holmes nella piscina, con sua madre a bordo vasca.

Dream Deceivers: the Story Behind James Vance VS Judas Priest (1992):
il titolo dice tutto: meno di un'ora per narrare con lo stampo da dossier giornalistico il caso ridicolo in cui i JP sono stati coinvolti e trascinati in tribunale nel '90, accusati di avere introdotto un messaggio subliminale in una loro bella canzone (Better By You, Better Than Me) che avrebbe portato alla morte di un 18enne e alla devastazione della faccia del suo amico, dopo essersi sparati con un fucile. Il grande Halford (chiamato anche a cantare in tribunale) disse che se avessero voluto inserire un messaggio subliminale avrebbero scelto <Comprate i nostri dischi>, al posto di volere uccidere i propri fan.

A Year and a Half in the Life of Metallica (1992):
in questo caso vengono filmate le vicende relative alla nascita del Black Album e del relativo Wherever We May Roam Tour. Molto avviene negli studios di registrazione dove un ruolo da protagonista viene riservato anche a Bob Rock, che comincia a delinearsi quasi come il quinto componente. Racconti, impressioni, risate e liti fanno da sfondo alla creazione del principale successo commerciale dei Metallica e ai relativi videoclips. Lavoro indirizzato essenzialmente ai fans.

Metallica: Some Kind of Monster (2005):
ancora loro 13 anni dopo, anni bagnati dal successo e dalla consacrazione a livello commerciale ma anche dell'abbandono delle linee musicali che li avevano eretti a monumenti del genere. In questo caso abbiamo un documentario più interessante, basato in effetti sull'effettivo momento di caotica transazione che la band stava vivendo: uscita di scena del bassista Newsted, rehab dall'alcol del frontman Hetfield, probabile scioglimento dopo quasi 25 anni, nuovo album 12 anni dopo il Black Album e a 6-7 anni dal doppio flop Load / Re-Load. Ne uscirà St. Anger, passettino avanti ma ancora fuori bersaglio purtroppo. Il documentario è godibile e deve avere vinto anche dei premi se non sbaglio.

Heavy Metal: Louder Than Life (2006):
abbastanza completo e zeppo di succose interviste ma trooooppo lento sia come durata che come ritmo. Guardatelo per avere ulteriore materiale a disposizione ma c'è di meglio.

Full Metal Village (2006):
è molto carina l'idea. Il metal qui fa solo da background. Si parla delle storie e delle vite condotte dagli abitanti di un paesino di neanche 2mila abitanti nell'estremo nord della Germania. Qui da quasi 25 anni per 362 giorni all'anno le giornate sono quelle che accomunano Wacken a qualsiasi comune zona agricola, fra allevamenti, colture e attività parrochiali. In quei 3 giorni di Agosto però la piccola comunità rurale si prepara ad accogliere quasi 100.000 metalheads per il più famoso festival al mondo.

Get Thrashed (2006):
questo è un CAPOLAVORO. Sono entusiasta forse perché sono di parte essendo questa la branchia del metal che più mi ha appassionato negli anni ovvero il Thrash Metal. Si parla ovviamente dei Big 4 ma anche di molte altre bands incredibilmente sottostimate e colpevolmente mai rese note al grande pubblico. Io per primo ho imparato un sacco di cose nuove e non vedo l'ora di iniziare l'ascolto di dischi che non conoscevo. Fantastico!


SEZIONE BLACK METAL

Once Upon A Time In Norway (2007):
è un'ora totalmente dedicata alla storia dei Mayhem, costellata da suicidi, cannibalismo, omicidi, roghi, processi,... Tutto ciò che ruotava attorno al leader Euronymus  ha permesso la nascita del Black Metal moderno. Davvero ben fatto (in lingua originale, sottotitolato, come si usa fare in tutto il mondo tranne che in Italia dove bisogna sempre doppiare, male, per forza) e consigliato.

Until the Light Takes Us (2008):
ancora un bel lavoro sul Black Metal, spiegato in termini più ampi coinvolgendo tutte le band storiche della scena norvegese (Darkthrone, Immortal, Emperor, Burzum, Satyricon...) e non solo. Thumbs up.

Black Metal Satanica (2008):
non la prima scelta su cui basare la visione di chi non è del tutto appassionato. Può essere considerato per integrare informazioni ma niente di che...

Satan Rides the Media (1998):
servizio della TV norvegese di puro taglio giornalistico che mostra come sia stato essenziale l'interessamento e il modo di agire dei media e come abbiano determinato il corso degli eventi criminosi legati ai primi anni '90 (incendi di chiese, dissacrazioni di cimiteri e luoghi di culto, omicidi, suicidi...).

NRK1 Black Metal Special (2003):
è praticamente il servizio che l'MTV norvegese dedica al Black Metal. Sbrigativo ma apprezzabile per il fatto che nelle altri parti del mondo non ci siano solo TRL e Paola e Chiara.

Murder Music (2007):
restiamo sul Black Metal con una realizzazione ben curata ma un po' pallosa e dispersiva.

Det Svarte Alvor (1994):
è un reportage dell'epoca; lo stile è chiaramente adatto solo per l'epoca e il taglio è prettamente giornalistico. All'epoca alcune vicende erano ancora in corso d'opera ed è anche questo uno dei motivi che ne fanno meritare la visione.

666 At Calling Death (1993):
anche in questo caso la datazione dell'opera è da sola una buona ragione per gustarsi questa collaborazione USA/Germany.

Black Metal - A Documentary (2007):
molto particolare lo stile con cui è stato girato questo lavoro ovvero niente narratore ma solo una persona che fa delle domande con la successiva sequenza di risposte di varie personalità dell'ambiente. Realizzazione chiaramente low budget ma molto migliore di altre pur più curate.


Nella mia playlist i prossimi titoli saranno:
- Heavy Metal Parking Lot (1986)
- Heavy Metal in Baghdad (2007)
- Born in Basement (2007)
- Anvil! The Story of Anvil (2008)
- Promised Land of Heavy Metal (2008)

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