BAD FOR YA: aprile 2011

giovedì 28 aprile 2011

Senza dubbio Portogallo, Spagna, Irlanda, Italia, Grecia e in parte la Francia (visto il deficit pubblico) saranno i nuovi Paesi semi-poveri, alla stregua di realtà attuali come Romania, Ucraina, Paesi Slavi,... o forse peggio (es. nord Africa, Albania, Turchia,...). Economie a picco e una moltitudine di fattori, anche sociali, hanno aperto delle falle che nessun sistema attuabile dai governi attuali può chiudere né tantomeno limitare.

E' risaputo che la ricchezza crescerà altrove: nel medio-lungo periodo le nazioni in rampa di lancio restano Cina, Brasile, Russia, India, e relative zone di influenza. Europa e USA sono spacciate.
Ci abitueremo mai all'idea? No, forse solo lentamente, magari in modo graduale, quando la corda sarà già tesa sulla forca.

Stavolta non si potrà nemmeno impegnarsi a cambiare; in ogni caso comunque nessuno sarebbe mai stato disposto a stravolgere abitudini di generazioni, a rinunciare a scontate comodità, a partecipare attivamente a uno sforzo collettivo... Meglio così a questo punto.

Restringendo il quadro al nostro Paese, ogni attività industriale che incentra il proprio fulcro operativo in manodopera non ha domani. Tradotto in termini più semplici: milioni di operai (con relative famiglie) senza lavoro, reddito e futuro.
Gli occupati in settori più vicini invece alla progettazione, ideazione, studio e ricerca (una grossa minoranza) potranno resistere maggiormente, ma non avranno vita facile visto che comunque know-how e qualità stanno sempre più crescendo autonomamente anche nelle zone a basso costo di manodopera (es. Saab e Li Nang fra i più banali).
Possono forse salvarsi l'agricoltura, il turismo, i prodotti tipici (alimentari, manifatture) e il settore del lusso (in parte).

Chi volesse vivere da nababbo nel prossimo dovrebbe avere le palle (le ENORMI palle) di prendere i 2 soldi messi da parte (non sono necessarie grandi ricchezze), trasferirsi in uno di questi nuovi mondi e cominciare ad aprire un'attività, sfruttando il vantaggio di esperienza, cultura e inventiva che abbiamo ancora per il momento. Bisogna però farlo adesso! Bisogna sfidare enormi ostacoli culturali, linguistici, sociali e bisognerà essere tenaci e convinti per diversi anni.
Chi ce la farà potrà sotterrare tutti gli altri.

Non lo farà nessuno, non preoccupiamoci.
Tornate a dormire, buonanotte.